I commenti dei visitatori

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[Moderazione delle pubblicazioni sospesa]

Data: 31 ott 2009

Rudy (Padova) ha scritto:

La mediazione civile, per come è stata disegnata, secondo me presenta ancora degli ampi margini di miglioramento. Per esempio, io ancora non riesco a capire chi può fare da mediatore: soltanto gli ordini professionali e le camere di commercio o anche i singoli professionisti e le associazioni? Si potrebbero, poi, specificare meglio le singole questioni per le quali si può utilizzare la mediazione e quelle per le quali la si deve utilizzare. Infine, per come è strutturata attualmente, la legge forse si presta ad essere aggirata, con metodi più o meno cristallini, da parte di coloro che possono vedere la mediazione come un male, ossia gli avvocati. Immagino che non sia tanto difficile, per un avvocato, aggirare l’obbligo di informare il proprio cliente dell’esistenza della mediazione facendogli firmare, contestualmente e velocemente, il mandato e l’informativa. Forse, proprio per evitare questo, la legge dovrebbe essere più precisa e dovrebbe coinvolgere nella riforma un po’ di più gli avvocati e gli altri professionisti. D’accordo, i loro ordini professionali hanno la possibilità di creare organismi di mediazione, ma poi a quanti dei loro appartenenti sarà effettivamente affidato il compito di svolgerla? Fino a quando saranno soltanto in pochi a poter svolgere la mediazione, ce ne saranno molti di più che cercheranno in tutti i modi di ostacolare il ricorso ad essa. E questo, come al solito, finirà col rendere vane le buone intenzioni che reggono qualunque nuova riforma.

Data: 31 ott 2009

Tonio (Ragusa) ha scritto:

Era ora! Adesso, però, la reale messa in pratica dovrà scontrarsi con secoli di strapotere dei tribunali che si ritengono gli unici a poter mettere bocca nelle questioni private. Senza contare che altre esperienze precedenti di mediazione tra privati ci sono state e non hanno avuto molto successo. Io da più di 5 anni giro per i tribunali per via di una causa pendente tra me e una impresa di costruzioni. E questo nonostante nel contratto ci fosse chiaramente scritto che, su tutte le eventuali questioni, avrebbe fatto da arbitro il professionista che lo aveva scritto! Il fatto che in alcuni casi la mediazione sia obbligatoria sicuramente aiuterà in qualche modo. Ma serve tanta, tanta informazione.

Data: 4 Nov 2009

Roberta (Mugnano di Napoli) ha scritto:

Vorrei riallacciarmi a quanto già accennato da un altro utente nel suo intervento. Io credo che, sull’esperienza di molti Paesi stranieri, la legge dovrebbe prevedere un maggiore spazio per i mediatori privati. Mi riferisco in particolare alle società o alle associazioni tra professionisti, ancora meglio se composte per la maggior parte da esperti di diritto. Ovviamente, tali sodalizi dovrebbero sempre dare delle garanzie di serietà ed essere soggetti a rigidi controlli. Nel caso di un avvocato, per esempio, oltre ad avvertire il proprio cliente dell’obbligo/possibilità di ricorrere alla mediazione, potrebbe anche avvertirlo dell’eventualità di avviare il procedimento presso il suo o presso altri studi abilitati a farlo. E’ comunque chiaro che sulla scelta del mediatore dovrebbero essere d’accordo tutte le parti e che si dovrebbero prevedere delle gravi sanzioni per i professionisti che operano con poca imparzialità. Più spazio all’opera dei privati, dunque. Sbaglio o la maggiore concorrenza ha sempre fatto bene in termini di miglioramento del servizio e di abbassamento dei costi?

Data: 6 Nov 2009

Luigi (Matera) ha scritto:

Ho vissuto per quasi 7 anni negli Usa e lì la mediazione esiste da tantissimo tempo. E' considerata una cosa normale, soprattutto per questioni di modesta entità, rivolgersi ad un mediatore per cercare una soluzione al problema. La cosa di per sé è ottima, ma in Italia ci vorrebbe un vero e proprio cambio di mentalità.

Data: 12 Nov 2009

Davide (Latina) ha scritto:

A quanto pare, per poter diventare mediatori civili, bisognerà fare dei corsi appositi, organizzati da enti appositi, oppure essere in possesso di determinati requisiti. Ho letto in rete che potranno diventare mediatori i professori di diritto e economia, gli avvocati e i commercialisti con 15 anni di anzianità, i magistrati in pensione e coloro che hanno frequentato dei corsi specifici tenuti da università, enti pubblici o altri enti accreditati. Non dimentichiamo però che tutto è ancora “work in progress”. Come sapete, il decreto è stato approvato, ma manca ancora il passaggio dalle Commissioni Parlamentari. Io comunque, al di là del fatto che la mediazione possa essere svolta da singoli o da gruppi, sarei più favorevole a una figura di mediatore civile non troppo privatizzata. Al massimo un “ibrido” come nel caso dei notai: ossia dei privati che esercitano un servizio di pubblica necessità e, in quanto tali, soggetti a selezione, controlli, ecc.

Data: 28 Nov 2009

Antonio (Saronno, VA) ha scritto:

Secondo il mio modesto parere, più che una riforma della giustizia, bisognerebbe fare prima una riforma culturale. Ma voi li vedete due fratelli che litigano per un'eredità sedersi tranquilli di fronte a un mediatore per cercare un accordo? Mi sembra molto, molto difficile. Poi, comunque, tutto può accadere. Magari col tempo. La storia ci insegna che alcune rivoluzioni non sono avvenute in un solo giorno, ma dopo molto tempo e a piccoli passi.

Data: 2 dic 2009

Giulia (Camigliatello Silano, CS) ha scritto:

Sbaglio o esistevano già delle forme per cercare di risolvere le questioni prima di arrivare davanti a un giudice? Se non ho capito male, l'unica novità sta nel rivolgersi ad un terzo per cercare di arrivare ad una transazione. Sbaglio? Comunque sia, in giro la confusione regna sovrana. Proprio oggi ho letto che alcune associazioni di conciliatori si stanno organizzando in vista della mediazione civile per dare vita a degli uffici appositi che chiameranno uffici di conciliazione; mi sembra una buona idea, ma non sarebbe meglio chiamarli uffici di mediazione? E loro non dovrebbero chiamarsi mediatori? Se già iniziamo a creare così tanta confusione prima ancora che tutto inizi a diventare operativo, come possiamo pretendere poi che la gente comprenda il fatto che esiste un modo nuovo di risolvere le proprie questioni? Io spero soltanto che l'introduzione di questo istituto sia un modo efficace per risolvere le lungaggini e la congestione della giustizia italiana.

Data: 7 dic 2009

Luigi (Roma) ha scritto:

Personalmente credo che l'imparzialità massima si possa avere soltanto in ambito pubblico. Malgrado ciò, sono possibilista. Potrei essere anche favorevole ai mediatori civili privati, però all'interno di ben determinati binari. Per esempio, sarebbe meglio se fossero previste delle specifiche e pesanti sanzioni a loro carico nel caso fosse evidente che hanno operato a vantaggio di una delle parti non curandosi minimamente di quello che dice la legge sul caso concreto. Solo in questo modo si potrebbe contare su un minimo e oggettivo grado di imparzialità anche in ambito privato.

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